lunedì 8 giugno 2009

Schibsted ha messo in vendita Secondamano

Lettera aperta agli acquirenti e alla città.

Siamo Lavoratrici (80% della manodopera), lavoratori e sindacati Slc-Cgil e CUB Informazione presenti in azienda e ci rivolgiamo ai potenziali acquirenti, alle istituzioni e alla città per dire la nostra sul possibile futuro di Secondamano.
La società vale non solo per il marchio o per le professionalità che esprime. E’ nostra convinzione, e su questo Vi chiediamo di riflettere, che la testata e il servizio (gratuito) che ha sempre offerto alla cittadinanza rappresentino un valore sociale altissimo.
Gli inserzionisti privati sono sempre stati la colonna portante del nostro giornale; quella che ci ha permesso di resistere alla concorrenza e di suscitare interesse negli imprenditori che hanno nel tempo trovato in noi un veicolo per le loro attività di compravendita.
Milano non dovrebbe perdere una testata storica.
E proprio per questo chiediamo ai nuovi compratori e alle istituzioni che la acquisizione avvenga con un piano di rilancio/riorganizzazione, per il settore cartaceo, delle funzioni principali: il recupero delle inserzioni gratuite, la raccolta diffusa sul territorio (reintegrando le edicole, ampliando gli sportelli ecc.); la verifica della fattibilità di spazi ad hoc per i migranti potrebbe essere un’ulteriore fonte di sviluppo sia economico che della funzione sociale che storicamente ci contraddistingue.
Naturalmente il sito internet: www.secondamano.it , l’online va mantenuto e sviluppato per l’importanza sempre maggiore che assumerà nei confronti della testata cartacea tradizionale.
Un commento sul ruolo delle multinazionali: Trader.com ha ampliato a dismisura il numero delle testate, anche senza pubblico, depotenziando e impoverendo le testate trainanti; tutto ciò è stato fonte forse di finanziamenti e di “aumento tossico del valore della società e del gruppo” in previsione di una sua vendita (oltre che di bonus esagerati per il management).
L’acquisizione da parte di Schibsted delle testate europee e sudamericane, per le quali secondo il nostro parere è stato pagato un prezzo “esagerato”, è avvenuta senza comprendere le loro specificità.
E’ il caso del nostro paese: scelte sbagliate e avventate hanno prodotto difficoltà ed errori colossali che sono alla base della grave situazione economica in cui ci troviamo.
Lo svuotamento quasi totale delle potenzialità e specificità del prodotto cartaceo (che rappresenta ancora i 2/3 del fatturato totale), la chiusura e la vendita delle testate locali (Bologna, Parma, Piacenza, Ravenna, Ferrara e Lugano) e di Più Case, un piano di investimenti unicamente rivolto allo sviluppo dell’on line, i costi sostenuti per l’introduzione di applicativi e tecnologie varie che si sono rivelate inadeguate ed evitabilissime, una politica di bonus al management anche quando i bilanci dicevano quel che dicevano si sono intrecciati con gli effetti della crisi internazionale.
Questo ha portato alla situazione odierna, rendendo difficile la vendita della società.

Quello che chiediamo agli interessati all’ acquisizione di Secondamano, è di pensare a valorizzare l’idea originaria di queste testate siano esse cartacee od on line.
E’ attorno a questa esigenza sociale che il “cliente “delle inserzioni gratuite e/o a pagamento può essere interessato a pubblicare ancora per molto tempo

Milano, primavera 2009
Rappresentanze Sindacali Unitarie
(Daniela De Antonellis, Roberto Campolunghi e Sonia Montauto)
Sindacati Slc-Cgil e CUB Informazione
(Giancarlo Toppi e Angelo Pedrini)