Secondamano e l’Ambrogino d’oro.
La rivista, le lavoratrici e i lavoratori l’hanno ampiamente meritato un po’ meno i gruppi dirigenti delle multinazionali che l’hanno portata verso la crisi e la cassa integrazione.
La notizia dell’ Ambrogino d’oro (attestato di civica benemerenza alle società) a 32 anni dalla nascita del giornale Secondamano è una buona notizia.
Lo è meno lo stato in cui versa l’azienda. Malgrado ciò i proprietari di Porta Portese, Bric a Brac e Affari hanno deciso di investire nell’acquisto di Secondamano che i norvegesi di Schibsted avevano messo in vendita con l’obiettivo di rilanciare la testata.
Le multinazionali Trader e poi Schibsted hanno puntato prima all’allargamento delle testate, poi alla riduzione delle testate e hanno impedito alla utenza tradizionale di consegnare le inserzioni gratuite puntando ad accettare solo quelle a pagamento. Il lancio e gli investimenti per l’on line e internet non hanno prodotto grandi introiti a fronte di cospicui investimenti. In questo modo hanno provocato la crisi da cui sarà duro uscire. Infatti ad oggi è aperta, sulla base di un accordo sindacale, la cassa integrazione per circa 70 persone.
A Torino la filiale è stata ridotta ai minimi termini ed è in corso un piccolo tentativo di rilancio nel mese di dicembre 2009 con sconto sul prezzo di copertina, propaganda e buoni sconto.
A Milano oltre 30 lavoratrici e lavoratori sono in cassa integrazione straordinaria con parziale rotazione.
L’occasione dell’Ambrogino d’oro potrebbe portare ad un momento di riflessione e di attenzione che chiediamo agli enti e alle istituzioni milanesi affinchè si attivino per possibili scelte concrete che diano prospettiva e lavoro a tutte e tutti.
Vogliamo ricordare che l’occupazione femminile è all’80% in Secondamano ed è perciò ancora più grave la perdita di reddito e di posti di lavoro che già ci vede ultimi in Europa. Lavoratrici e lavoratori e sindacati hanno proposto un’ipotesi di rilancio della testata non solo sulle attività tradizionali ma anche verso i migranti che hanno necessità di informazioni particolari e di trovare quel che gli serve al prezzo d’occasione. Il 2010 sarà un anno di crisi in cui la funzione di Secondamano potrà dare il suo contributo a chi ne ha bisogno.
Lavoratrici e lavoratori hanno necessità di un adeguamento del valore della Cigs e indennità di mobilità che copre circa il 50% dello stipendio con cui si fa fatica a campare.
Lì, 5 dicembre 2009
RSU Secondamano, Slc-Cgil e CUB Informazione
Info: Angelo Pedrini CUB 347 5400864 Giancarlo Toppi Slc-Cgil 3332569094
sabato 5 dicembre 2009
Secondamano e l’Ambrogino d’oro
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Pedro
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venerdì 24 luglio 2009
Secondamano: lunedì 27 luglio incontro decisivo
Secondamano: lunedì 27 luglio incontro decisivo per verificare il piano, per evitare i licenziamenti, per la cassa integrazione a rotazione e con integrazione al reddito e la formazione.
• Gruppi di lavoro per idee e proposte
La proposta di accelerare i tempi per la definizione di un accordo è una possibilità che dovrebbe andare di pari passo con le esigenze di lavoratori e lavoratrici.
Il piano scritto per la mobilità comprende un fritto misto in alcune aree e uno scorporo delle varie aree funzionale a individuare in parte gli esuberi. In altri casi la confusione forse è dovuta al tentativo di far tornare i conti economici ma così l’azienda, il processo produttivo potrebbe non funzionare. E’ quindi indispensabile che si mettano al lavoro gruppi di studio, di verifica del piano (costruito di corsa insieme a chi fino a ieri ha gestito e sostenuto l’online e non si è preoccupato della carta). A lavoratori e lavoratrici chiediamo di farsi avanti con idee e proposte per il rilancio delle attività; può darsi che siano in contraddizione con le scelte della direzione ma sappiamo per esperienza che loro non hanno la bacchetta magica. Un gruppo di lavoratori/trici potrebbe affiancarsi o aggiungersi alle RSU e alle organizzazioni sindacali per evitare di buttare via il bambino con l’acqua sporca e provare tutte le strade possibili per allargare le attività (riprendendo quelle vecchie e trovandone di nuove).
• Cassa integrazione a rotazione e integrazione al reddito
La legge prevede la rotazione. Un buon accordo dovrebbe escludere le zero ore per tutti e/o un massimo di permanenza in cigs (il 50% del periodo??). La integrazione al valore della cigs (minimo 780 euro e massimo 858 euro per dodici mesi e ognuno può confrontare per una calcolo sommario con il CUD la sua perdita) è una richiesta avanzata da molti in questo periodo di crisi economica. La soluzione è quella di una modifica legislativa che riporti all’80% del salario reale di ognuno la indennità di mobilità e di cassa integrazione. Nel frattempo è necessario che si avanzi a livello aziendale la richiesta di integrazione del salario mancante. Nel caso di 70 persone in cigs ogni 100 euro di integrazione la direzione spenderebbe 7.000 euro … non sono cifre folli considerando che il numero potrebbe parzialmente decrescere… e considerando la difficoltà a trovare posto di lavoro l’investimento per evitare drammi e difficoltà ai bilanci famigliari è una importante componente sociale. Non pensiamo che l’investimento debba essere dirottato solo sull’incentivo per chi se ne va.
Naturalmente una buona rotazione consente di guadagnarsi una parte di reddito intero che quindi compensa parzialmente le perdite di una eventuale cigs a zero ore. In ogni caso andrebbero salvaguardati ferie, 13esima e premio di giugno per intero.
Perché in tutti reparti si può fare la rotazione?
La direzione, la Confindustria sostiene la rotazione possibile se le esigenze tecniche produttive lo consentono. La formula è generica e non vincolante e quindi insufficiente.
Quel che è certo che la cassa a zero ore risulta una discriminazione impugnabile legalmente se è ingiustificata.
Non bastano i criteri della lettera della mobilità che vengono superati dall’utilizzo della cassa integrazione e quindi si deve rivedere il tutto con un'altra ottica.
• A parità di livello non ci può essere una giustificazione contraria alla rotazione;
• per chi ha cambiato mansione e funzioni negli anni questo può costituire un elemento utile a favorire la rotazione.
• La cassa integrazione può essere a rotazione mensile o settimanale per una parte dei lavoratori e delle lavoratrici e per altri/e può essere nella giornata (una la mattina e un’altra il pomeriggio; in azienda vedi centralino ecc. ci sono già postazioni dove ciò è praticato).
• Nel caso di un reparto di 4 lavoratori per i quali sarebbe prevista la eliminazione della mansione si aprono scenari diversi: a) verifica se sia proprio necessario e giusto la totale eliminazione; b) altre attività simili esistono e sono svolte da altri reparti con i quali si può ruotare; c) ci sono reparti come il call center con un organico ampio che potrebbe incorporare previo addestramento o formazione necessaria altri 4 lavoratori ed essere coinvolto in quanto reparto dalla cassa integrazione a rotazione. E questa mobilità va studiata ma normalmente c’è stata una mobilità fra vari reparti che è servita alla azienda e che in questo caso consente di evitare la cassa integrazione a zero ore per alcuni (che non sono responsabili del negativo andamento aziendale perciò è sbagliato e discriminante che ricada soprattutto su alcune aree il rischio e le perdite della cigs)
• La formazione uno strumento per favorire la ricollocazione?
Durante il periodo che non sarà breve di permanenza in cigs si dovranno costruire percorsi ad hoc in collaborazione con le istituzioni con particolare riferimento al personale femminile anche perché in Italia abbiamo la % più bassa di occupazione femminile d’Europa.
• Un criterio generale di non discriminazione e di parità
Ammesso che in alcuni reparti c’è la necessità di superamento di quelle attività non può essere scaricata sui lavoratori presenti oggi la causa della crisi e le negative conseguenze economiche e di rischio del posto di lavoro. La mobilità orizzontale e di reparto invocata come disponibilità da parte delle aziende può essere l’occasione per ridistribuire solidalmente le attività residue necessarie. Perciò oltre al principio della buona fede e della correttezza si tratta di inserire nell’accordo principi di salvaguardia per tutti ed evitare la discriminazione della cassa integrazione a zero ore.
Lì, 23 luglio 2009
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Pedro
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giovedì 16 luglio 2009
76 licenziamenti a Secondamano, Milano sciopera
Editoriale Secondamano srl: la nuova proprietà ha avviato i licenziamenti collettivi per 76 lavoratori e lavoratrici su 161 dipendenti.
No ai tagli drastici della occupazione.
Si a strumenti alternativi per salvare la occupazione come i contratti di solidarietà e la cassa integrazione con la salvaguardia del reddito.
Oggi sciopero di un 'ora dalle 11,30 alle 12,30 con assemblea nel parco in fianco alla sede (la direzione non ha concesso la sala). Domani tocca alla sede di Torino con 4 ore di sciopero
La procedura aperta prevede di fatto la chiusura della sede a Torino con 33 licenziamenti su 37 presenti e a Milano 43 licenziamenti su 124 dipendenti. La nuova proprietà ha ereditato dal gruppo Schibsted (norvegese) una situazione aziendale delicata e complicata nonostante negli ultimi 18 mesi oltre 50 persone abbiano lasciato l’azienda…
La necessità di abbandonare e/o ridurre alcune funzioni online o altre superate perché legate alle necessità della multinazionale deve portare ad un confronto sul piano di rilancio della storica testata.
Il piano dovrà tenere conto delle attività utili e necessarie, il ripristino e /o il rilancio di attività abbandonate e la ricerca di nuove attività per dare stabilità ai prodotti, all’azienda e alla occupazione.
La grave crisi generale che si somma alla crisi aziendale non può e non deve portare alla soluzione estrema dei licenziamenti di cui alcune forze sindacali compresa la CUB chiedono la sospensione o il blocco degli stessi.
La Costituzione prevede un ruolo sociale delle aziende che si dovrebbe vedere nei momenti difficili con azioni che evitino tagli occupazionali.
Le leggi esistenti prevedono la salvaguardia occupazionale attraverso i contratti di solidarietà e/o la cassa integrazione a rotazione a cui si può aggiungere percorsi di formazione e riqualificazione.
Ma il futuro va gestito con il passaggio da posto di lavoro a posto di lavoro.
A maggior ragione ciò va attuato in un‘azienda con prevalenza di lavoratrici donne (circa 80% e con il 37% di dipendenti a part time).
Governi, istituzioni e sindacati chiedono e si appellano alle azioni necessarie per far uscire l’Italia dagli ultimi posti per la occupazione femminile. Quel che serve sono fatti concreti che non lascino sulla strada lavoratrici e lavoratori.
Andremo all’incontro in Unione Grafici il 17 luglio per portare queste ragioni ma senza la lotta non ci regaleranno nulla. Lanciamo un appello ai nuovi proprietari (che posseggono a Roma Porta Portese, a Napoli Bric a Brac e a Genova Affari) ad evitare la mano pesante e a trovare soluzioni alternative ai licenziamenti.
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lunedì 8 giugno 2009
Schibsted ha messo in vendita Secondamano
Lettera aperta agli acquirenti e alla città.
Siamo Lavoratrici (80% della manodopera), lavoratori e sindacati Slc-Cgil e CUB Informazione presenti in azienda e ci rivolgiamo ai potenziali acquirenti, alle istituzioni e alla città per dire la nostra sul possibile futuro di Secondamano.
La società vale non solo per il marchio o per le professionalità che esprime. E’ nostra convinzione, e su questo Vi chiediamo di riflettere, che la testata e il servizio (gratuito) che ha sempre offerto alla cittadinanza rappresentino un valore sociale altissimo.
Gli inserzionisti privati sono sempre stati la colonna portante del nostro giornale; quella che ci ha permesso di resistere alla concorrenza e di suscitare interesse negli imprenditori che hanno nel tempo trovato in noi un veicolo per le loro attività di compravendita.
Milano non dovrebbe perdere una testata storica.
E proprio per questo chiediamo ai nuovi compratori e alle istituzioni che la acquisizione avvenga con un piano di rilancio/riorganizzazione, per il settore cartaceo, delle funzioni principali: il recupero delle inserzioni gratuite, la raccolta diffusa sul territorio (reintegrando le edicole, ampliando gli sportelli ecc.); la verifica della fattibilità di spazi ad hoc per i migranti potrebbe essere un’ulteriore fonte di sviluppo sia economico che della funzione sociale che storicamente ci contraddistingue.
Naturalmente il sito internet: www.secondamano.it , l’online va mantenuto e sviluppato per l’importanza sempre maggiore che assumerà nei confronti della testata cartacea tradizionale.
Un commento sul ruolo delle multinazionali: Trader.com ha ampliato a dismisura il numero delle testate, anche senza pubblico, depotenziando e impoverendo le testate trainanti; tutto ciò è stato fonte forse di finanziamenti e di “aumento tossico del valore della società e del gruppo” in previsione di una sua vendita (oltre che di bonus esagerati per il management).
L’acquisizione da parte di Schibsted delle testate europee e sudamericane, per le quali secondo il nostro parere è stato pagato un prezzo “esagerato”, è avvenuta senza comprendere le loro specificità.
E’ il caso del nostro paese: scelte sbagliate e avventate hanno prodotto difficoltà ed errori colossali che sono alla base della grave situazione economica in cui ci troviamo.
Lo svuotamento quasi totale delle potenzialità e specificità del prodotto cartaceo (che rappresenta ancora i 2/3 del fatturato totale), la chiusura e la vendita delle testate locali (Bologna, Parma, Piacenza, Ravenna, Ferrara e Lugano) e di Più Case, un piano di investimenti unicamente rivolto allo sviluppo dell’on line, i costi sostenuti per l’introduzione di applicativi e tecnologie varie che si sono rivelate inadeguate ed evitabilissime, una politica di bonus al management anche quando i bilanci dicevano quel che dicevano si sono intrecciati con gli effetti della crisi internazionale.
Questo ha portato alla situazione odierna, rendendo difficile la vendita della società.
Quello che chiediamo agli interessati all’ acquisizione di Secondamano, è di pensare a valorizzare l’idea originaria di queste testate siano esse cartacee od on line.
E’ attorno a questa esigenza sociale che il “cliente “delle inserzioni gratuite e/o a pagamento può essere interessato a pubblicare ancora per molto tempo
Milano, primavera 2009
Rappresentanze Sindacali Unitarie
(Daniela De Antonellis, Roberto Campolunghi e Sonia Montauto)
Sindacati Slc-Cgil e CUB Informazione
(Giancarlo Toppi e Angelo Pedrini)
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Pedro
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