martedì 8 settembre 2009

Sindacati di Base confronto Giovedì 10/09/2009

Ai lavoratori/trici, delegati/ e attivisti/e dei sindacati di base e non solo

Serata di confronto a livello regionale Giovedì 10 settembre dalle ore 20,30 presso la sede del Comitato Inquilini a Sesto San Giovanni in via Carlo Marx 495 in fianco alla farmacia comunale (BUS linea 53 che parte da MM1 Sesto Marelli o da MM2 Lambrate fermata davanti alla farmacia).

17 ottobre manifestazione antirazzista a Roma e 23 ottobre sciopero generale: due scadenze da preparare in modo congiunto e unitario per tentare di costruire un argine e risposte alternative di fronte alla crisi e agli accordi separati.
Le assemblee di maggio 2008 e febbraio 2009 dei/lle delegati/e dei sindacati di base come lo sciopero del 17 ottobre 2008 sono i punti alti da cui partire per rilanciare un percorso che salvaguardando il patrimonio esistente porti ad un ruolo e dia una prospettiva di incidere realmente.
Il processo in corso ha suscitato un dibattito nelle varie organizzazioni con aperture e disponibilità da una parte e con resistenze e riproposizioni dell’esistente dall’altra.
Il dibattito interno alla CUB intrecciato con la ripresa del dibattito sulla unità dei sindacati di base consegna ai gruppi dirigenti e ai collettivi nei luoghi di lavoro e ai/lle lavoratori/trici la possibilità di dare una svolta all’andazzo decennale di crescita di nuove sigle e di travasi da una sigla all’altra che non possono bastare a far cambiare le cose.
Tra i sindacati di base è aperta una discussione per un Patto di Base, un Patto Federativo, la semplice unità d’azione e un processo costituente per un nuovo soggetto sindacale che vogliamo cominciare a discutere pubblicamente.
Ma ci sono ostacoli all’unità, si va verso una seconda assemblea parziale della CUB e si rischia che ipotesi di autosufficienza portino alla separazione o al divorzio (di fatto una scissione) proprio mentre nella crisi la necessità di costruire una massa critica dovrebbe portare tutti a trovare le forme più alte di unità anche organizzative tenendo conto che le due assemblee dei delegati dei sindacati di base sulla piattaforma rivendicativa hanno trovato una convergenza e che a questo si tratta di dare continuità con campagne ed iniziative congiunte.
Su questo vogliamo avviare un confronto aperto a tutti/e per contribuire a chiarire come andare avanti ma aperto anche a chi è contrario e vuole venire a dire la sua.
L’apertura di un percorso che porti le attuali organizzazioni a rimettere e rimettersi in gioco anche con sperimentazioni e aggregazioni può essere favorito da un confronto pubblico.
Perciò si parte nella discussione sulle cose da fare insieme (e le prime sono il 17 e il 23 ottobre) e facendo il punto su alcuni problemi interni ai sindacati di base ma questo invito è rivolto a chi è già direttamente coinvolto ma anche a chi sta meditando e pensa sia utile la costruzione di un alternativa.
Da questo primo incontro vorremmo scaturisse la possibilità di una continuità nel confronto.
31 agosto 2009
info e contatti per adesioni: angelo.pedrini@tiscali.it
Angelo Pedrini 347 5400864 e Tonino Vetrano 338 9862276 (CUB Milanoest)

assemblea cub ottobre 2009: mozione alternativa

Assemblea Nazionale CUB 9-11 Ottobre 2009 (la seconda del 2009)
Mozione alternativa (bozza) :
Dalle CUB alla CUB verso l’unità del sindacalismo di base
e per l’alternativa sindacale.

Dopo i congressi delle “U” e l’assemblea nazionale (parziale) CUB di Riccione si avvicina una seconda assemblea CUB (nel 2009). Quello che continua a mancare è la scelta di un congresso che, coinvolgendo lavoratori e iscritti sulle varie ipotesi, consegni a tutti e non solo ai vertici, la possibilità di scegliere sul futuro.

La difficoltà della crisi insieme alla nuova fase aperta prima con la firma dell’accordo separato e ora con l’avvio delle piattaforme separate sul contratto dei metalmeccanici aprono una nuova stagione nella quale, per costruire un’uscita dalla crisi più favorevole ai lavoratori e lavoratrici, bisogna saper prendere atto dei limiti degli attuali sindacati di base e superarli in positivo cercando di costruire proposte alternative da portare avanti con la democrazia per costruire consenso e rapporti di forza reali e con il conflitto necessario e anche con l’uso delle nuove tecnologie (web 2.0).

Per queste ragioni è utile e necessaria la ricerca della unità tra le forze sindacali di base nate negli anni scorsi che vada oltre il patto di base. Nel frattempo vanno continuate, a tutti i livelli, pratiche di lavoro e di confronto comuni sui territori, nelle aziende, nei gruppi e settori e avviate le riunione degli organismi dirigenti congiunte affinché la discussione sul che fare possa prendere lo spazio necessario.

Il ruolo soggettivo delle diverse realtà presenti nel sindacato CUB sono fondamentali (e non può essere sottaciuto che chi si pone come un freno e con atteggiamenti settari o per paura dell’altro o perché non si vuole contare democraticamente ha una enorme responsabilità negativa). Perciò la prima assemblea nazionale parziale di Riccione del 22-23 e 24 maggio e di una seconda assemblea nazionale (parziale) a Milano il 9-10 e 11 ottobre 2009 non risolvono i problemi che abbiamo di fronte. Continuiamo a lavorare perché si realizzi un congresso di tutta la CUB e a costruire contemporaneamente insieme a chi ci sta una fase costituente per l’unità del sindacalismo di base ponendoci esplicitamente l’obiettivo di un nuovo soggetto che superi in meglio gli attuali sindacati di base (con una terza assemblea aperta anche ad altri soggetti).

La seconda assemblea del 9-10 e 11 ottobre viene convocata (con la semplice maggioranza del coordinamento del 6 maggio) ma il tentativo di una parte del gruppo dirigente cerca di predeterminare i risultati: non è previsto il passaggio della discussione tra gli iscritti di tutte le organizzazioni con le eventuali diverse ipotesi. Gli organismi delle organizzazioni potranno decidere i delegati alla seconda assemblea; dei 305 delegati solo il 12% viene riservato a RdBCUB, la bozza di regolamento prevede l’ampliamento degli organismi dirigenti con lo scopo non tanto mascherato di assegnare il 75% ad una parte e così facendo garantendosi il margine per modificare regolamento e statuto della CUB.

La seconda assemblea CUB dovrebbe proporre un percorso che porti al congresso e quindi al superamento dei doppioni interni alla CUB, la definizione di un percorso unitario con chi ci sta e un patto di base, di consultazione permanente e/o l’unità d’azione con gli altri sindacati di base. La gestione unilaterale del sito www.cub.it, la gestione unilaterale anche delle campagne e della propaganda di scioperi decisi unitariamente, così come la necessità di presentarci uniti alla scadenza del contratto dei metalmeccanici, alle elezione Fiat o Atm di Milano sono tutti elementi che dovrebbero essere risolti positivamente da chi vuole nei fatti l’unità.

Perciò abbiamo opinioni diverse su questioni fondamentali e proponiamo questo documento alternativo e chiediamo a tutta la CUB di andare al confronto congressuale sui vari testi e verificarne il consenso avendo come obiettivo passi avanti per tutti verso la unità.

La CUB è di tutti e quindi a nessuna parte può essere consentito di tentare di impadronirsene.

L’obiettivo non può essere quello di unificarsi con Sdl intercategoriale rompendo con l’area delle “U” ma è evidente che i passi indietro proposti nella relazione al congresso di Sirmione rispetto al 2003 non possono essere accettati perché così si vogliono impedire processi unitari.

A nostro avviso, l’appuntamento di ottobre può essere inteso come momento di confronto ed approfondimento della comune volontà di recuperare lo spirito unitario della CUB perché si faccia promotrice nella costruzione del grande sindacato di massa.

I congressi a Sirmione delle “U” hanno fatto registrare posizioni differenti di difficile interpretazione: Flaica mozione unitaria (che è saltata al primo direttivo nazionale. Vedi documento di Amedeo Rossi), FLMUniti una dozzina di contrari su posizioni alternative, Allca (chimici) approvate mozioni verso l’unità, CUB Tessili e Edili approvata con piccole minoranze, CUB Informazione approvata mozione alternativa (dalle CUB alla CUB…).

La gestione verticistica, insieme ai tempi stretti, hanno prodotto lacerazioni e incomprensioni tra i delegati al congresso (es. il regolamento non era stato approvato ma non era modificabile, le mozioni in alcuni casi tirate fuori all’ultimo momento, la lista del direttivo senza condivisione dei criteri, ecc.). Nei direttivi nazionali c’è stata l’esclusione dalle segreterie delle minoranze, delle aree che hanno votato contro e ciò è inaccettabile e antidemocratico ma non tutto il male viene per nuocere perché ciò potrà servire per approfondire e preparare modalità nuove e più democratiche di quelle utilizzate finora nella cosiddetta area delle “U”.

Va superata, con il confronto diretto, una convocazione unilaterale e di parte del congresso della CUB Trasporti con regolamenti che pensiamo siano totalmente da rivedere. Questi atteggiamenti verticistici hanno provocato allontanamenti e rifiuti di partecipazione che vanno recuperati. La strada non è e non può essere quella di cercare di imporre che tutti debbano portare avanti la linea (perché le altre mozioni sono state bocciate).

Non sono tollerabili accuse di antidemocraticismo a chi la pensa legittimamente in modo diverso e che rivendica la necessità di continuare a farlo per cambiare le scelte che oggi hanno prevalso in congressi a dir poco problematici.

E’ il caso di ricordare la esperienza della Fim Cisl di Milano è stata perennemente la disapplicazione della linea prevalente a livello nazionale e il tentativo di praticare la costruzione di un modo di fare sindacato alternativo arrivando a denunciare la subalternità al capitale della dirigenza sindacale nazionale, a scioperi e azioni legali contro accordi non condivisi. Perciò non è accettabile che oggi venga chiesto a qualcuno di tacere e/o di fare il contrario di quel che pensa (o sentirsi consigliare di astenersi).

La necessità di costruire una risposta alla crisi passa anche per la manutenzione straordinaria dei nostri sindacati, dalla riprogettazione di un nuovo soggetto che insieme alle lotte, alle resistenze e al tentativo di trovare obiettivi adeguati alla fase possa ricercare nuove forme e terreni di lotta senza perdere di vista il basilare radicamento nelle aziende e che sappia riproporre in concreto la democrazia attraverso la possibilità per i lavoratori di decidere e votare su piattaforme alternative, le delegazioni che vanno a trattare e sulla conclusione degli accordi. La elezione dei delegati e diritti sindacali senza discriminazione alcuna.

Tutto ciò non potrà vedere la luce senza che all’interno dei sindacati si sappia praticare la più ampia democrazia e capacità di confronto critico sulle diverse possibili esperienze e forme organizzative sulle quali siamo da oggi impegnati a produrre iniziative per favorire la crescita, il confronto e la possibilità di far maturare scelte utili e necessarie.

Perciò rivolgiamo un appello per costituire all’interno della CUB l’area “aggregazione per la unità” e invitiamo chi condividesse le idee a contattarci e segnalarci la disponibilità a firmarlo e/o comunque a far conoscere il documento anche a lavoratori e iscritti.
Angelo Pedrini, (in attesa di altri firmatari: angelo.pedrini@tiscali.it )