martedì 23 marzo 2010

Congresso CUB Informazione nazionale 25 giugno 2010

Verbale comitato direttivo CUB Informazione nazionale del 19 marzo 2010.

Il congresso straordinario CUB Informazione è convocato per il 25 giugno 2010

In relazione alla richiesta di congresso straordinario nazionale e locale sostenuto da alcune realtà è bene precisare che:
- sulla base dello statuto nazionale è decisivo che il diritto degli iscritti a conoscere le varie posizioni venga rispettato così come i tempi previsti (almeno tre mesi). Consideriamo forzature irregolari e da superare le riunioni tenutesi in alcune città (autoproclamatesi congresso) che potranno rientrare in un processo di regolarizzazione secondo i principi dello statuto entro e durante la riunione di confronto aperta a tutte le realtà della categoria (anche se senza statuto, non in regola con i contributi, ecc.) che proponiamo si tenga il giorno 29 marzo 2010 presso la sede di Cassina de’ Pecchi e previo invio (la settimana precedente) alla sede di via Roma 81 Cassina de’ Pecchi (Mi) fax 02 25137196 e mail infosindacale@gmail.com dei dati degli iscritti (completi in modo da poter esercitare il diritto a fargli conoscere le diverse opinioni), aziende, eventuali attività svolte e riferimenti aziendali (RSU, ecc).
- il congresso nazionale è convocato il giorno 25 giugno 2010 in sede da definire; i congressi locali si terranno a partire dal 1° maggio e durante il mese di aprile si terranno riunioni con delegati/e attivisti/e e iscritti/e per avviare il confronto su tali temi.
Il regolamento congressuale ed eventuali documenti congressuali alternativi e/o contributi dovranno pervenire entro la riunione succitata e a cura del direttivo nazionale in collaborazione con le realtà locali verranno diffusi così come sarà possibile usare per lo sviluppo del dibattito gli strumenti web e le nuove tecnologie.
Le date delle riunioni locali e aziendali dovranno essere concordate e coordinate con il direttivo nazionale in modo da consentire la presenza delle varie opinioni presenti e ai lavoratori di scegliere.
E’ utile ricordare che lo statuto che deve essere rispettato dice:
Art. 6 - Il Congresso Il Congresso è il massimo organo deliberante e si riunisce ogni 3 anni. La convocazione straordinaria del Congresso può essere richiesta dal Comitato Direttivo a maggioranza di 2/3 nonché da 3 Associazioni regionali e/o provinciali associate. L’ordine del giorno del congresso è fissato dal Comitato Direttivo e deve essere reso noto almeno 3 mesi prima della data di convocazione.
Approvato

Congresso CUB Informazione di Milano 8 maggio 2010

Verbale comitato direttivo CUB Informazione di Milano del 20 marzo 2010.

Il comitato direttivo CUB Informazione di Milano riunito il 20 marzo 2010 in sede Viale Lombardia, 20 (presenti 7 su 10). Vengono presentati due ordini del giorno che vengono votati in alternativa.

Viene approvato con 4 voti a favore il seguente o.d.g.:

Il congresso straordinario sulla base dello statuto provinciale e nazionale viene convocato tenendo conto delle proposte del Comitato Direttivo Nazionale per il 25 giugno 2010 e consegnando agli iscritti le diverse opinioni su cui scegliere.
Pertanto il congresso della CUB Informazione di Milano si propone che venga realizzato il giorno 8 maggio in sede da definire.
E’ stata fatta una richiesta di anticipare la data del 25 giugno e invitiamo il direttivo nazionale ad esaminarla.

Riceve tre voti a favore e quindi viene respinta la richiesta di realizzare il congresso di Milano il 10 aprile 2010.

Verbale a cura di Lara Visentin

sabato 20 marzo 2010

Giornata sul processo del lavoro - 22 marzo 2010

Giornata nazionale sul processo del lavoro - 22 marzo 2010

Decadenza dal diritto o decadenza del diritto

L’approvazione della nuova legge in materia di controversie di lavoro è giunta alla fase finale. In attesa di eventuali rilievi da parte della Presidenza della Repubblica, il tema appare di stringente attualità. Come Giuristi Democratici, avevamo da tempo intravisto il rischio di snaturamento del processo del lavoro che rischiava di perdere quelle caratteristiche di favor lavoratoris, per trasformarsi in un normale processo civile, con tendenza alla sua privatizzazione.
Purtroppo, come avevamo previsto, si sta realizzando proprio quanto temevamo:
- si tende a rendere apparentemente paritario il rapporto tra lavoratore e datore di lavoro, senza tenere conto della particolare debolezza del lavoratore nel rapporto;
- si favorisce il ricorso all'arbitrato privato, con clausola arbitrale da sottoscrivere addirittura al momento dell'assunzione;
- si rende più difficile l'instaurazione delle cause per licenziamento, prevedendo un termine ulteriore di decadenza dall'azione, in caso di mancata presentazione del ricorso entro 6 mesi;
- si statuisce il principio dell'apposizione delle spese di lite a carico del soccombente, anche se lavoratore;
- si esalta sempre più la valenza dei centri di certificazione della validità dei contratti ed infine, si vincola il Giudice ad un mero controllo formale delle ragioni dei provvedimenti datoriali, escludendo ogni verifica sulle valutazioni tecniche, produttive ed organizzative, che competono al datore di lavoro.
Così ridotto, il processo del lavoro é morto; pensare che il lavoratore possa liberamente discutere con il futuro datore di lavoro l'opportunità di deferire anticipatamente in arbitri anche le eventuali future questioni, ivi compreso il licenziamento e le conseguenze della sua illegittimità, é francamente illusorio; devolvere alla giustizia privata la decisione su diritti indisponibili del lavoratore é inaccettabile; ritenere il lavoratore parte di pari forza rispetto al proprio datore di lavoro é una falsità ed una follia; impedire al Giudice di valutare anche le scelte del datore di lavoro appare una aperta violazione del principio del favor lavoratoris, inserito espressamente dalla L. 533/73, ma già presente nella nostra Costituzione, fondata sul lavoro.
Abbiamo perciò indetto una giornata nazionale per il 22 marzo di sensibilizzazione dell'opinione pubblica e di informazione su quanto sta accadendo in tema di tutela dei diritti dei lavoratori.

http://www.giuristidemocratici.it/post/20100317083002/post_html

Pubblicato a cura CUB Informazione ( infosindacale@gmail.com )

martedì 2 marzo 2010

Cub Informazione il 5 marzo a Genova per la sentenza G8 Bolzaneto

Il direttivo del sindacato CUB Informazione riunito il 2 marzo 2010 decide la partecipazione con una delegazione al presidio davanti al Tribunale di Genova il 5 marzo alle ore 11 per la sentenza Bolzaneto. La presenza alle giornate del G8 e la violenza esercitata contro i dimostranti ha reso evidente l’uso e l’abuso del potere che si è visto anche successivamente in troppe occasioni in diverse città.


5 marzo: presidio silenzioso fuori dal Tribunale di Genova, in occasione della sentenza di appello su Bolzaneto
COMUNICATO COMITATO VERITA’ E GIUSTIZIA PER GENOVA
Il prossimo 5 marzo sarà emessa la sentenza d’appello sui fatti di Bolzaneto.
La caserma di Bolzaneto durante il vertice G8 del 2001 era il luogo deputato alla consegna dei manifestanti fermati, carcere provvisorio, per la loro eventuale successiva traduzione verso le strutture carcerarie “normali”. I reati contestati a diversi elementi della Polizia Penitenziaria, Carabinieri, medici e paramedici dell’amministrazione penitenziaria, agenti e funzionari della Polizia di Stato: abuso d’ufficio, abuso d’autorità su arrestati, violenza privata, lesioni personali, percosse, ingiurie, minacce e falso ideologico. I fatti di Genova hanno sempre faticato ad uscire dal silenzio in cui l’informazione e la politica li hanno confinati. A maggior ragione faticano oggi, in un Paese che sembra sempre più sconfitto e con un’opinione pubblica sempre più distratta o indifferente. Noi pensiamo che quanto accaduto a Genova nel luglio 2001 non sia semplicemente un fatto “storico”, ma qualcosa che ci parla dell’attualità italiana. L’omicidio di Carlo Giuliani, la “macelleria messicana” della scuola Diaz, le torture di Bolzaneto sono significativi dell’arretramento del Paese in tema di civiltà e diritti. In questi nove anni l’abbiamo capito: le forze di polizia non sono interessate a rapportarsi autonomamente coi propri errori. Non credevamo però che la società avesse introiettato questa situazione come un dato di fatto immutabile, senza considerarne le conseguenze future o quelle già evidenti negli anni successivi il luglio genovese. Pensiamo anche a casi che escono dalla sfera delle lotte sociali, per integrarsi comunque con quella relativa al controllo dell’operato delle forze dell’ordine (pensiamo a Federico Aldrovandi o Riccardo Rasman) e della polizia penitenziaria (Aldo Bianzino, Marcello Lonzi, Stefano Cucchi). Forse anche questo ci dice che quanto accaduto a Genova è significativo non solo della mancanza di diritti di chi manifesta, ma di un restringimento dei diritti per tutti. Le sentenze di primo grado per i fatti della Diaz e di Bolzaneto non hanno portato ad alcun segnale, concreto, nonostante quanto indicato e raccomandato da Amnesty International: le pene inflitte non saranno mai scontate, molti degli imputati e dei condannati in questi processi sono stati nel frattempo promossi, nessuno ha subito provvedimenti disciplinari o è stato sospeso dall’incarico. Chiediamo a tutti i cittadini, a cominciare da parenti e amici di vittime delle violenze di Stato, di unirsi a noi in un presidio silenzioso fuori dal Tribunale di Genova, in occasione della sentenza di appello su Bolzaneto.
Appuntamento quindi per il giorno 5 Marzo 2010 alle ore 11,00: davanti al Tribunale di Genova via XII Ottobre
Per adesioni: info@veritagiustizia.it www.veritagiustizia.it