giovedì 17 gennaio 2008

Il tuo posto di lavoro è più sicuro e più duraturo se l’accordo non passa

Un accordo bocciato in assemblea (nessun favorevole).

In discussione uno sciopero per lunedì prossimo e conferenza stampa.

Cgil e Uil vogliono fare un referendum??

Dov’è la democrazia se finora non ti hanno voluto far votare sul mandato su come e su cosa fare la trattativa e ora a frittata fatta passano a chiedere il parere a tutti. (In molte aziende quando i lavoratori gli hanno votato contro hanno ripetuto le votazioni fino a stancare i lavoratori, anni fa a Secondamano hanno firmato i nazionali.. le scappatoie sono tante).

L’accordo che hanno sottoscritto sostituisce i criteri di legge peggiorandoli e cioè:

- obbligherebbe chi è vicino alla pensione;

- e con l’unico criterio delle esigenze tecniche si da mano libera all’azienda per scegliere che far fuori.

E’ stato necessario per peggiorare la legge che alcuni sindacati e Rsu firmassero un accordo perché da sola l’azienda non avrebbe avuto le stesse possibilità.

Con l’unità dei lavoratori e dei sindacati si poteva fare di meglio… è certo.

Chi si è assunto la responsabilità di firmare dà un duro colpo all’idea che il sindacato serva a migliorare le condizioni di lavoro.. a difendere i posti di lavoro.

Anche se non ci si deve scordare che c’è sindacato e sindacato… (non sono tutti uguali).

Il voto che vale è quello in assemblea.

Se partecipi al voto, Vota NO o astieniti

· Non farti usare come massa di manovra per legittimare la espulsione di tuoi colleghi/e.

· Il tuo posto di lavoro è più sicuro e più duraturo se l’accordo non passa.

Una forte contrarietà e opposizione renderà comunque più difficile le scelte della direzione.

CUB Informazione – Milano 16 gennaio 2008

Assemblea boccia accordo: 0 favorevoli

Il sindacato CUB propone ai lavoratori e lavoratrici Schibsted (Secondamano) di Milano in assemblea di respingere la ipotesi di accordo perché non sono accettabili licenziamenti forzosi nè la cassa integrazione a zero ore senza garanzie di rotazione certa con una presenza minima ed esigibile. L’accordo garantisce alla direzione strumenti che riducono la occupazione.

Nell’accordo mancano inoltre la integrazione salariale durante la cassa integrazione né un impegno nel tempo che porti alla ricollocazione anche in altri posti di lavoro con l’intervento delle istituzioni e delle parti.

Perciò si conferma che senza queste modifiche l’accordo non può essere accettabile, la vertenza non si conclude con questa firma né con quella al ministero del 23 gennaio e continuerà in tutte le sedi l’azione di pressione e di lotta per ottenere i cambiamenti necessari senza tralasciare le contestazioni in sede legale.

zero favorevoli, 4 astenuti 30 contrari

domenica 13 gennaio 2008

Schibsted (Secondamano): incontri per evitare i licenziamenti

Schibsted (Secondamano): Il prossimo incontro in Unione Grafici sarà il 16 gennaio 2008 dove si tenterà l’accordo e se non si riesce ci si riprova il 23 gennaio al Ministero a Roma.


Un possibile buon accordo è quello che non obbliga nessuno ai licenziamenti né alla cassa integrazione a zero ore (ovvero deve essere chiara ed esigibile la soluzione con i contratti di solidarietà o la cassa integrazione a rotazione garantita con un periodo minimo di permanenza in azienda). La soluzione dovrà prevedere una integrazione salariale per chi finisce temporaneamente in cigs e non solamente gli incentivi per chi se ne va.

I licenziamenti e la riorganizzazione vengono giustificati con il ritorno alla profittabilità: restiamo convinti che il piano dei precedenti e attuali azionisti-dirigenti abbia posto le premesse della “crisi” e che ora si persevera a sostenere che la “carta” non ha futuro e si insiste a tagliare buttando via il bambino con l’acqua sporca. Non è condivisibile un piano che assegni tutto all’on line con pochi lavoratori impiegati.

Con l’uso degli ammortizzatori sociali previsti dalle leggi i licenziamenti o la cassa integrazione (67 o 54) l’azienda risparmierebbe da subito le stesse cifre per gli stipendi che non paga mensilmente. E con la cassa integrazione a rotazione il risparmio è identico. Ricordiamo che con i contratti di solidarietà per i lavoratori e per la azienda ci sarebbero condizioni più favorevoli: integrazione del mancato stipendio al 60% e sgravi contributivi e fiscali alla azienda.

Nell’incontro e nel tentativo di realizzare un accordo gli elementi indispensabili sono la volontarietà, la rotazione e la integrazione salariale.

La rotazione è un obbligo previsto dalle leggi ed è sanzionabile se non viene realizzata senza una ragione. E le ragioni che consentono la rotazione sono: la mobilità interna è sempre stata alta, la cigs non può colpire solo alcuni reparti o mansioni ma va estesa ed applicata a tutta l’azienda o perlomeno a quella parte con mansioni simili e livelli di inquadramento identici ed è quindi sbagliato pensare che la cassa integrazione debba colpire solo i reparti individuati dal piano aziendale.

Prendiamo ad esempio (sul retro ) una Part Time a 24 ore (60%) con uno stipendio netto annuale di 11.5oo euro nel 2007 ed ecco le perdite economiche nel caso fosse stata in cigs a zero ore, con la rotazione e con il contratto di solidarietà (caso peggiore a metà orario).

Nelle diverse condizioni lo stipendio netto 11.500 euro, cigs a zero ore 5.295,82. cigs a rotazione 8,397,91 e con i contratti di solidarietà 9.200, oo euro.

Ognuno potrà simulare il suo calcolo personalizzato inserendo i dati previsti (e tenendo a portata di mano le buste del 2007) cosa sarebbe successo nel 2007.

il file è accessibile a questo indirizzo nello spazio boxstr di cub informazione

http://boxstr.com/browse/cubinformazione

oppure direttamente: http://boxstr.com/files/619500_mds4q/calcolo_cigs_07schibsted.xls

67 licenziamenti a Secondamano

67 licenziamenti a Secondamano (250 addetti): il gruppo Schibsted diventa proprietario della storica testata e dal 6 novembre ‘07 ha aperto la procedura per i licenziamenti collettivi. Contratti di solidarietà in alternativa ai licenziamenti.

Sindacati e lavoratori in agitazione, scioperi partecipati nelle diverse sedi: lunedì 26 novembre alle ore 10 incontro per trovare soluzioni alternative.

Le proposte prevedono 67 licenziamenti di cui 31 a Milano sui 170 addetti, e gli altri a Torino (13 su 49), Genova (5 su 12) e Bologna, Ferrara, Piacenza e Ravenna (18 su 18) con l’aggiunta di appalti di alcune attività, la cessione di alcune testate (il Fè di Ferrara, il Rò di Rovigo e la Pulce di Ravenna) e l’abbandono della piazza di Bologna e della testata. Altre motivazioni sono le innovazioni tecnologiche e di software. Insomma viene presentato un piano che taglia il 20% dei posti e del costo del lavoro con l’obiettivo entro due anni di tornare al profitto con due cifre.

Il piano non convince lavoratori e sindacati perchè dà per scontato la riduzione del settore tradizionale cartaceo e tagliando gli organici si compromette il futuro di tutta la società e della occupazione complessiva. Ancor oggi il settore cartaceo produce oltre il 90% del fatturato. Nessuno nega la necessità di sviluppare internet e on lina ma questo settore produce attività e posti di lavoro ma ad oggi non rende quasi niente. Ma è controproducente eliminare testate e abbandonare territori se si vuole tentare di diventare con Secondamano.it il sito più cliccato.

La preoccupazione è ancor più grande perchè l’80% della occupazione è femminile e il 37% è a part time. In Italia la occupazione femminile è agli ultimi posti in Europa e non è accettabile la perdita occupazionale e ci sono tutte le condizioni e gli strumenti per la salvaguardia della occupazione.

Il sindacato Cub Informazione sostiene le lotte e propone un altro piano che tenti un rilancio e il mantenimento del settore cartaceo con proposte concrete e l’uso dei contratti di solidarietà (riduzione dell’orario di lavoro con integrazione del 60% del salario mancante a carico Inps) in alternativa ai licenziamenti.

Il gruppo Schibsted che è presente in 20 paesi con 8.500 addetti (es. Francia 300, Spagna 1500 e in paesi nordici dove registra buoni affari anche sull’online) è un gruppo che può investire verso altre iniziative imprenditoriali che in altri paesi danno business e occupazione e che potrebbero funzionare anche in Italia. Perciò lo ribadiamo è necessario cambiare il piano e per quanto necessario alla salvaguardia occupazionale è possibile e previsto nella legislazione il contratto di solidarietà che peraltro consente alle aziende come incentivo anche uno sgravio del 25% dei contributi sulle ore lavorate.

Vogliamo ricordare che la Volkswagen per anni ha lavorato a 28 ore settimanali ha superato la crisi senza licenziare e gode di ottima salute (un pò meno i lavoratori che sono tornati a lavorare oltre le 35 ore settimanali).