mercoledì 6 agosto 2008

Fallimento New Reversal Service: il TFR dal fondo garanzia Inps

Recupereranno dopo due anni il loro TFR tramite il Fondo Garanzia dell’Inps i 26 lavoratori della New Reversal Service chiusa a fine 2006.

Lo storico laboratorio fotografico a cui la moda e gli stilisti si rivolgevano in via Osoppo a Milano non c’è più; dall’autunno del 2006 sono partite le prime lettere di licenziamento e le difficoltà per i lavoratori continuano.

Infatti alcuni hanno trovato un nuovo posto di lavoro, spesso più precario e mal pagato altri sono ancora senza lavoro.

Durante l’anno 2007 le rate del TFR non vennero pagate e con diverse ingiunzioni di pagamento presentate dall’avvocato Maurizio Borali si giunge al 28 febbraio 2008 con la decisione del fallimento.

Il Giudice Galioto nella seconda udienza del 2 luglio 2008 chiude il passivo fallimentare e finalmente nei prossimi giorni si potrà mettere insieme la documentazione da presentare all’Inps che entro sessanta giorni dal deposito pagherà le spettanze ai lavoratori.

I tempi per ottenere i diritti come il TFR e le mensilità arretrate sono lunghi e complicati… come dimostra anche questa esperienza e ciò nonostante sia stata gestita collettivamente e cercando di tallonare la proprietà che continuava a prendere tempo con tutti i pretesti.

L’ufficio vertenze e fallimenti del sindacato CUB ricorda a tutti l’importanza del Fondo di Garanzia istituito dal 1982 (e previsto dal 1980 da una direttiva CEE) presso l’Inps e finanziato dagli imprenditori con lo 0,20% della retribuzione imponibile e che assicura tutto il TFR spettante e al massimo tre mensilità non pagate.

E’ importante non dimenticare che il TFR presso l’Inps o il datore di lavoro continua a rendere più dei fondi pensionistici di origine contrattual-sindacale e che da questi fondi “privati” è più difficile in caso di fallimento ottenere la restituzione delle spettanze.

Le aziende del gruppo hanno dato lavoro nel momento di maggiore occupazione a circa 80 lavoratori: New Reversal Service, Reversal Nord (chiusa nel 1999), Reve Due (chiusa nel 2003), Fomoplast (chiusa nel 2005). Di tutto questo restava dopo le ferie 2006 la sede di via Osoppo con 25 dipendenti.

Non è solo colpa del mercato che forse è calato del 50% se la occupazione è stata azzerata. La società, gli azionisti nei decenni hanno incamerato fior fiore di profitti e negli ultimi anni hanno denunciato perdite.

Ai lavoratori è toccato il licenziamento e ora si devono rivolgere al Fondo di Garanzia presso l’Inps.

18 lavoratori in cigs alla I.G. Pubblicità Milano

Industrie Grafiche Pubblicità Milano di Baranzate (Mi): 18 lavoratori in cassa integrazione straordinaria.

Calendari e agende di qualità e in piccoli lotti: un’altra ditta storica in difficoltà (nasce nel 1921 e dal 1970 c’è una nuova gestione).

Ancora una volta le banche sono in parte responsabili delle difficoltà economiche perché la loro unificazione ha comportato la riduzione degli scoperti bancari mettendo in ginocchio la società e bloccando ogni liquidità.

Ad oggi i lavoratori non hanno ricevuto lo stipendio di giugno e luglio e non è prevedibile che arriverà quello di agosto.

La società è in liquidazione dal 23 luglio e si è realizzato un accordo sindacale per la cassa integrazione straordinaria e la mobilità che lunedì 4 agosto verrà ratificato con l’esame congiunto presso gli uffici regionali.

L’azienda ha un posto di rilievo nel settore del calendario pubblicitario, libro illustrato e catalogo pubblicitario. Non siamo di fronte a macchinari obsoleti anzi è perfettamente funzionante il parco macchine in grado insieme alla competenza e professionalità dei lavoratori e lavoratrici di produrre una buona qualità.

Le tipologie di articoli confezionati sono: calendari di ogni tipo con diverse legature, cataloghi, pieghevoli, riviste periodiche, poster e manifesti da muro, blocchi annotazioni, agende, ecc..

E questi sono alcuni dei clienti più importanti degli ultimi anni: Monte Paschi di Siena, Credem, Vittoria assicurazioni, Axa Assicurazioni, Aurora Assicurazioni, Loyd Adriatico, Beta Utensili, Allegrini, Vanguard, Consorzio Euroage, Akzo Nobel Coatings Spa, Amplifon, Corporate Express, Saunier Duval, M.C. Elettrici, Gruppo Trony e Sinergy, Mitutoyo Italiana.

La crisi occupazionale potrebbe essere superata riprendendo la produzione al rientro dalle ferie proveremo tutte le strade per evitare il precipitare della crisi.

E’ stato chiesto dal sindacato CUB Informazione un incontro con la Provincia di Milano e l’assessore Bruno Casati per verificare possibilità di acquirenti che rilancino l’attività e per le politiche attive del lavoro.

martedì 15 aprile 2008

Contratto grafici: pochi soldi.. No così non va!

Contratto nazionale Grafici 2008

Poco salario, in ritardo di 4 mesi e allungata la scadenza di altri 3.

Sul resto molto fumo e poco arrosto per i lavoratori.

Il 28 marzo si è conclusa la trattativa per il rinnovo del contratto grafici editoriali che produrrà aumenti salariali per il livello C1 di 43 euro lordi mensili a partire dal 1 maggio 2008 e altri 42 euro lordi dal 1 gennaio 2009 e di 15 euro lordi dal 1 settembre 2009.

L’una tantum di 135 euro per la prima volta, come dice Assografici, “non copre i mesi scoperti con il ritardo”.

Accolte in vario modo le esigenze produttive: da tre a due settimane le ferie consecutive, straordinario obbligatorio elevato a 70 ore che “non lascia alcuno spazio ad argomentazioni strumentali” (si passa dal “recupero del ritardo non strutturale” al “completamento di commesse”).

E’ diventata stagionale l’attività di magazzino e spedizione dei libri e così aumentano i lavoratori a tempo determinato.

Nulla di fatto su appalti e atipici.

Il documento unico sulla sicurezza tra la azienda madre e quella in appalto è limitato alle interferenze e non sui rischi.

Vengono istituite svariate commissioni sia per monitorare l’evoluzione delle figure professionali per gli inquadramenti aziendali sia per individuare e gestire indicatori di produttività, qualità ed altri elementi di competitività per le aziende che non fanno la contrattazione aziendale, sia per il Fondo Integrativo Sanitario.

Aumenta dello 0,20% il contributo dell’impresa al fondo Byblos determinando ancora una volta una discriminazione verso la gran parte dei lavoratori che non aderiscono al fondo e non credono e/o sono contrari (e non sono pochi!) alla previdenza complementare.

La maggiorazione del lavoro notturno aumenta dal 25 al 26%.

Le modifiche all’inquadramento unico nel senso della polivalenza, salvo il passaggio automatico dal C2 al C1 dopo due anni, per alcuni rischiano di annacquare e rendere generiche le declaratorie rendendo più difficile il passaggio ai livelli più alti, vedi la cancellazione della correzione bozze dal B2. Pensate che verranno inquadrati in futuro nel livello più alto o in quelli più bassi??

Insomma cantano vittoria sia le imprese che i sindacati Cgil, Cisl e Uil che accampano ulteriori ruoli per le RSU che in realtà si riducono a poco più che informazioni, mentre i lavoratori hanno ben poco da gioire.

E’ già pronto, infatti, lo sconto per il prossimo contratto: se gli aumenti si calcoleranno non più sul C1 ma sul B3 ciò significherà aumenti minori per i livelli più bassi.

Ancora una volta un contratto nazionale al ribasso applicando l’inflazione programmata (quella del 1993 che con l’abolizione della scala mobile avrebbe dovuto difendere occupazione e salari) che ha prodotto una riduzione ed un abbassamento costante dei redditi da lavoro tant’è che i salari dei lavoratori italiani sono precipitati al 23esimo posto in Europa.

Banchieri, governanti e politici si sono finalmente accorti che i lavoratori hanno perso potere d’acquisto in questi anni, ma invece di cambiare scelte e linea sindacale, Cgil, Cisl e Uil insieme a Confindustria, si apprestano a far partire una trattativa sulla riforma della contrattazione, sulla base dell’accordo sul Welfare di luglio 2007, che rischia di produrre un peggioramento delle condizioni salariali anche per il futuro con l’annullamento di fatto del CCNL.

La inflazione rilevata dall’Istat è del 4,8% annuale, il 20% delle retribuzioni sono al di sotto della soglia di povertà. Questi problemi di cui tutti parlano toccherà ancora una volta a lavoratori e lavoratrici in lotta affrontarli e risolverli. Certo la strada non è quella scelta dai sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil che pensano di rivedere in peggio gli accordi del 1993 con la inflazione realisticamente prevedibile e i salari legati alla produttività.

La CUB Informazione invita tutti i lavoratori a rigettare questa ipotesi contrattuale e indica nella ripresa della mobilitazione che metta al centro la richiesta di forti aumenti salariali, il rilancio del contratto nazionale e il ripristino della scala mobile, la sicurezza nei luoghi di lavoro, la lotta alla precarietà e la democrazia e diritti sindacali per tutti, l’unica strada per difendere il salario i diritti e la dignità dei lavoratori.

Cambiare si può …

Milano, 15 aprile 2008

giovedì 17 gennaio 2008

Il tuo posto di lavoro è più sicuro e più duraturo se l’accordo non passa

Un accordo bocciato in assemblea (nessun favorevole).

In discussione uno sciopero per lunedì prossimo e conferenza stampa.

Cgil e Uil vogliono fare un referendum??

Dov’è la democrazia se finora non ti hanno voluto far votare sul mandato su come e su cosa fare la trattativa e ora a frittata fatta passano a chiedere il parere a tutti. (In molte aziende quando i lavoratori gli hanno votato contro hanno ripetuto le votazioni fino a stancare i lavoratori, anni fa a Secondamano hanno firmato i nazionali.. le scappatoie sono tante).

L’accordo che hanno sottoscritto sostituisce i criteri di legge peggiorandoli e cioè:

- obbligherebbe chi è vicino alla pensione;

- e con l’unico criterio delle esigenze tecniche si da mano libera all’azienda per scegliere che far fuori.

E’ stato necessario per peggiorare la legge che alcuni sindacati e Rsu firmassero un accordo perché da sola l’azienda non avrebbe avuto le stesse possibilità.

Con l’unità dei lavoratori e dei sindacati si poteva fare di meglio… è certo.

Chi si è assunto la responsabilità di firmare dà un duro colpo all’idea che il sindacato serva a migliorare le condizioni di lavoro.. a difendere i posti di lavoro.

Anche se non ci si deve scordare che c’è sindacato e sindacato… (non sono tutti uguali).

Il voto che vale è quello in assemblea.

Se partecipi al voto, Vota NO o astieniti

· Non farti usare come massa di manovra per legittimare la espulsione di tuoi colleghi/e.

· Il tuo posto di lavoro è più sicuro e più duraturo se l’accordo non passa.

Una forte contrarietà e opposizione renderà comunque più difficile le scelte della direzione.

CUB Informazione – Milano 16 gennaio 2008

Assemblea boccia accordo: 0 favorevoli

Il sindacato CUB propone ai lavoratori e lavoratrici Schibsted (Secondamano) di Milano in assemblea di respingere la ipotesi di accordo perché non sono accettabili licenziamenti forzosi nè la cassa integrazione a zero ore senza garanzie di rotazione certa con una presenza minima ed esigibile. L’accordo garantisce alla direzione strumenti che riducono la occupazione.

Nell’accordo mancano inoltre la integrazione salariale durante la cassa integrazione né un impegno nel tempo che porti alla ricollocazione anche in altri posti di lavoro con l’intervento delle istituzioni e delle parti.

Perciò si conferma che senza queste modifiche l’accordo non può essere accettabile, la vertenza non si conclude con questa firma né con quella al ministero del 23 gennaio e continuerà in tutte le sedi l’azione di pressione e di lotta per ottenere i cambiamenti necessari senza tralasciare le contestazioni in sede legale.

zero favorevoli, 4 astenuti 30 contrari

domenica 13 gennaio 2008

Schibsted (Secondamano): incontri per evitare i licenziamenti

Schibsted (Secondamano): Il prossimo incontro in Unione Grafici sarà il 16 gennaio 2008 dove si tenterà l’accordo e se non si riesce ci si riprova il 23 gennaio al Ministero a Roma.


Un possibile buon accordo è quello che non obbliga nessuno ai licenziamenti né alla cassa integrazione a zero ore (ovvero deve essere chiara ed esigibile la soluzione con i contratti di solidarietà o la cassa integrazione a rotazione garantita con un periodo minimo di permanenza in azienda). La soluzione dovrà prevedere una integrazione salariale per chi finisce temporaneamente in cigs e non solamente gli incentivi per chi se ne va.

I licenziamenti e la riorganizzazione vengono giustificati con il ritorno alla profittabilità: restiamo convinti che il piano dei precedenti e attuali azionisti-dirigenti abbia posto le premesse della “crisi” e che ora si persevera a sostenere che la “carta” non ha futuro e si insiste a tagliare buttando via il bambino con l’acqua sporca. Non è condivisibile un piano che assegni tutto all’on line con pochi lavoratori impiegati.

Con l’uso degli ammortizzatori sociali previsti dalle leggi i licenziamenti o la cassa integrazione (67 o 54) l’azienda risparmierebbe da subito le stesse cifre per gli stipendi che non paga mensilmente. E con la cassa integrazione a rotazione il risparmio è identico. Ricordiamo che con i contratti di solidarietà per i lavoratori e per la azienda ci sarebbero condizioni più favorevoli: integrazione del mancato stipendio al 60% e sgravi contributivi e fiscali alla azienda.

Nell’incontro e nel tentativo di realizzare un accordo gli elementi indispensabili sono la volontarietà, la rotazione e la integrazione salariale.

La rotazione è un obbligo previsto dalle leggi ed è sanzionabile se non viene realizzata senza una ragione. E le ragioni che consentono la rotazione sono: la mobilità interna è sempre stata alta, la cigs non può colpire solo alcuni reparti o mansioni ma va estesa ed applicata a tutta l’azienda o perlomeno a quella parte con mansioni simili e livelli di inquadramento identici ed è quindi sbagliato pensare che la cassa integrazione debba colpire solo i reparti individuati dal piano aziendale.

Prendiamo ad esempio (sul retro ) una Part Time a 24 ore (60%) con uno stipendio netto annuale di 11.5oo euro nel 2007 ed ecco le perdite economiche nel caso fosse stata in cigs a zero ore, con la rotazione e con il contratto di solidarietà (caso peggiore a metà orario).

Nelle diverse condizioni lo stipendio netto 11.500 euro, cigs a zero ore 5.295,82. cigs a rotazione 8,397,91 e con i contratti di solidarietà 9.200, oo euro.

Ognuno potrà simulare il suo calcolo personalizzato inserendo i dati previsti (e tenendo a portata di mano le buste del 2007) cosa sarebbe successo nel 2007.

il file è accessibile a questo indirizzo nello spazio boxstr di cub informazione

http://boxstr.com/browse/cubinformazione

oppure direttamente: http://boxstr.com/files/619500_mds4q/calcolo_cigs_07schibsted.xls

67 licenziamenti a Secondamano

67 licenziamenti a Secondamano (250 addetti): il gruppo Schibsted diventa proprietario della storica testata e dal 6 novembre ‘07 ha aperto la procedura per i licenziamenti collettivi. Contratti di solidarietà in alternativa ai licenziamenti.

Sindacati e lavoratori in agitazione, scioperi partecipati nelle diverse sedi: lunedì 26 novembre alle ore 10 incontro per trovare soluzioni alternative.

Le proposte prevedono 67 licenziamenti di cui 31 a Milano sui 170 addetti, e gli altri a Torino (13 su 49), Genova (5 su 12) e Bologna, Ferrara, Piacenza e Ravenna (18 su 18) con l’aggiunta di appalti di alcune attività, la cessione di alcune testate (il Fè di Ferrara, il Rò di Rovigo e la Pulce di Ravenna) e l’abbandono della piazza di Bologna e della testata. Altre motivazioni sono le innovazioni tecnologiche e di software. Insomma viene presentato un piano che taglia il 20% dei posti e del costo del lavoro con l’obiettivo entro due anni di tornare al profitto con due cifre.

Il piano non convince lavoratori e sindacati perchè dà per scontato la riduzione del settore tradizionale cartaceo e tagliando gli organici si compromette il futuro di tutta la società e della occupazione complessiva. Ancor oggi il settore cartaceo produce oltre il 90% del fatturato. Nessuno nega la necessità di sviluppare internet e on lina ma questo settore produce attività e posti di lavoro ma ad oggi non rende quasi niente. Ma è controproducente eliminare testate e abbandonare territori se si vuole tentare di diventare con Secondamano.it il sito più cliccato.

La preoccupazione è ancor più grande perchè l’80% della occupazione è femminile e il 37% è a part time. In Italia la occupazione femminile è agli ultimi posti in Europa e non è accettabile la perdita occupazionale e ci sono tutte le condizioni e gli strumenti per la salvaguardia della occupazione.

Il sindacato Cub Informazione sostiene le lotte e propone un altro piano che tenti un rilancio e il mantenimento del settore cartaceo con proposte concrete e l’uso dei contratti di solidarietà (riduzione dell’orario di lavoro con integrazione del 60% del salario mancante a carico Inps) in alternativa ai licenziamenti.

Il gruppo Schibsted che è presente in 20 paesi con 8.500 addetti (es. Francia 300, Spagna 1500 e in paesi nordici dove registra buoni affari anche sull’online) è un gruppo che può investire verso altre iniziative imprenditoriali che in altri paesi danno business e occupazione e che potrebbero funzionare anche in Italia. Perciò lo ribadiamo è necessario cambiare il piano e per quanto necessario alla salvaguardia occupazionale è possibile e previsto nella legislazione il contratto di solidarietà che peraltro consente alle aziende come incentivo anche uno sgravio del 25% dei contributi sulle ore lavorate.

Vogliamo ricordare che la Volkswagen per anni ha lavorato a 28 ore settimanali ha superato la crisi senza licenziare e gode di ottima salute (un pò meno i lavoratori che sono tornati a lavorare oltre le 35 ore settimanali).