Secondamano: lunedì 27 luglio incontro decisivo per verificare il piano, per evitare i licenziamenti, per la cassa integrazione a rotazione e con integrazione al reddito e la formazione.
• Gruppi di lavoro per idee e proposte
La proposta di accelerare i tempi per la definizione di un accordo è una possibilità che dovrebbe andare di pari passo con le esigenze di lavoratori e lavoratrici.
Il piano scritto per la mobilità comprende un fritto misto in alcune aree e uno scorporo delle varie aree funzionale a individuare in parte gli esuberi. In altri casi la confusione forse è dovuta al tentativo di far tornare i conti economici ma così l’azienda, il processo produttivo potrebbe non funzionare. E’ quindi indispensabile che si mettano al lavoro gruppi di studio, di verifica del piano (costruito di corsa insieme a chi fino a ieri ha gestito e sostenuto l’online e non si è preoccupato della carta). A lavoratori e lavoratrici chiediamo di farsi avanti con idee e proposte per il rilancio delle attività; può darsi che siano in contraddizione con le scelte della direzione ma sappiamo per esperienza che loro non hanno la bacchetta magica. Un gruppo di lavoratori/trici potrebbe affiancarsi o aggiungersi alle RSU e alle organizzazioni sindacali per evitare di buttare via il bambino con l’acqua sporca e provare tutte le strade possibili per allargare le attività (riprendendo quelle vecchie e trovandone di nuove).
• Cassa integrazione a rotazione e integrazione al reddito
La legge prevede la rotazione. Un buon accordo dovrebbe escludere le zero ore per tutti e/o un massimo di permanenza in cigs (il 50% del periodo??). La integrazione al valore della cigs (minimo 780 euro e massimo 858 euro per dodici mesi e ognuno può confrontare per una calcolo sommario con il CUD la sua perdita) è una richiesta avanzata da molti in questo periodo di crisi economica. La soluzione è quella di una modifica legislativa che riporti all’80% del salario reale di ognuno la indennità di mobilità e di cassa integrazione. Nel frattempo è necessario che si avanzi a livello aziendale la richiesta di integrazione del salario mancante. Nel caso di 70 persone in cigs ogni 100 euro di integrazione la direzione spenderebbe 7.000 euro … non sono cifre folli considerando che il numero potrebbe parzialmente decrescere… e considerando la difficoltà a trovare posto di lavoro l’investimento per evitare drammi e difficoltà ai bilanci famigliari è una importante componente sociale. Non pensiamo che l’investimento debba essere dirottato solo sull’incentivo per chi se ne va.
Naturalmente una buona rotazione consente di guadagnarsi una parte di reddito intero che quindi compensa parzialmente le perdite di una eventuale cigs a zero ore. In ogni caso andrebbero salvaguardati ferie, 13esima e premio di giugno per intero.
Perché in tutti reparti si può fare la rotazione?
La direzione, la Confindustria sostiene la rotazione possibile se le esigenze tecniche produttive lo consentono. La formula è generica e non vincolante e quindi insufficiente.
Quel che è certo che la cassa a zero ore risulta una discriminazione impugnabile legalmente se è ingiustificata.
Non bastano i criteri della lettera della mobilità che vengono superati dall’utilizzo della cassa integrazione e quindi si deve rivedere il tutto con un'altra ottica.
• A parità di livello non ci può essere una giustificazione contraria alla rotazione;
• per chi ha cambiato mansione e funzioni negli anni questo può costituire un elemento utile a favorire la rotazione.
• La cassa integrazione può essere a rotazione mensile o settimanale per una parte dei lavoratori e delle lavoratrici e per altri/e può essere nella giornata (una la mattina e un’altra il pomeriggio; in azienda vedi centralino ecc. ci sono già postazioni dove ciò è praticato).
• Nel caso di un reparto di 4 lavoratori per i quali sarebbe prevista la eliminazione della mansione si aprono scenari diversi: a) verifica se sia proprio necessario e giusto la totale eliminazione; b) altre attività simili esistono e sono svolte da altri reparti con i quali si può ruotare; c) ci sono reparti come il call center con un organico ampio che potrebbe incorporare previo addestramento o formazione necessaria altri 4 lavoratori ed essere coinvolto in quanto reparto dalla cassa integrazione a rotazione. E questa mobilità va studiata ma normalmente c’è stata una mobilità fra vari reparti che è servita alla azienda e che in questo caso consente di evitare la cassa integrazione a zero ore per alcuni (che non sono responsabili del negativo andamento aziendale perciò è sbagliato e discriminante che ricada soprattutto su alcune aree il rischio e le perdite della cigs)
• La formazione uno strumento per favorire la ricollocazione?
Durante il periodo che non sarà breve di permanenza in cigs si dovranno costruire percorsi ad hoc in collaborazione con le istituzioni con particolare riferimento al personale femminile anche perché in Italia abbiamo la % più bassa di occupazione femminile d’Europa.
• Un criterio generale di non discriminazione e di parità
Ammesso che in alcuni reparti c’è la necessità di superamento di quelle attività non può essere scaricata sui lavoratori presenti oggi la causa della crisi e le negative conseguenze economiche e di rischio del posto di lavoro. La mobilità orizzontale e di reparto invocata come disponibilità da parte delle aziende può essere l’occasione per ridistribuire solidalmente le attività residue necessarie. Perciò oltre al principio della buona fede e della correttezza si tratta di inserire nell’accordo principi di salvaguardia per tutti ed evitare la discriminazione della cassa integrazione a zero ore.
Lì, 23 luglio 2009
venerdì 24 luglio 2009
Secondamano: lunedì 27 luglio incontro decisivo
Pubblicato da Pedro alle 23:35
Etichette: cassa integrazione straordinaria, contratti di solidarietà, cub informazione, integrazione del reddito, licenziamenti, rotazione, secondamano
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