martedì 1 giugno 2010

29 maggio riunione allargata per un chiarimento

Ai richiedenti il direttivo nazionale straordinario CUB Informazione
Al Comitato direttivo nazionale, locali, organizzazioni CUB, attivisti/e e iscritti/e.

Una riunione può essere utile e sentiti i componenti del direttivo in carica una delegazione si rende disponibile ad un confronto il 29 maggio 2010 presso la sede di V.le Lombardia 20 Milano.
E’ necessario precisare che la richiesta secondo l’art 7 dello statuto così come pervenuta è da considerarsi nulla e irrituale infatti i firmatari che si autodefiniscono nella funzione de “I componenti il Direttivo Nazionale: Paolo Sozzi- Stefano Capello- Antonio Di Simone -Mario Carucci- Raffaele Salvato- Marcelo Amendola- Giuseppe Fiorito” non sono parte del Comitato direttivo in carica.
E quindi non hanno nessun titolo per convocare il comitato direttivo né per sfiduciare il Segretario Generale (tanto più che lo statuto non prevede affatto che il Segretario Generale regolarmente eletto possa essere “sfiduciato da chicchessia”) .
Alcuni dei richiedenti la riunione straordinaria risultano dal sito www.cub.it nominati in riunioni locali avvenute al di fuori delle previsioni statutarie. La convocazione e la gestione delle suddette riunioni locali senza il contraddittorio delle due posizioni non hanno rispettato il dettato statutario impedendo agli iscritti la conoscenza e la possibilità di scelta democratica e quindi non possono essere definite congressi. Un esempio per tutti/e: Roma è sicuramente cresciuta in termini di iscritti ma ciò non autorizza il funzionario sindacale a tenere nascoste le divergenze e impedire il confronto con i nuovi iscritti.. ai quali comunque toccherebbe il diritto di scegliere. L’aumento delle iscrizioni non autorizza a violare i regolamenti e men che meno a convocare una riunione in pochi giorni, autodefinirla congresso e sostituire segretario generale, sostituire il direttivo o nominare nuovi membri al direttivo nazionale, ecc. Il rovescio della medaglia vale per qualche decina di neo iscritti della ditta Pikappa di Milano dei quali sarebbe sbagliato pensare che la debbano pensare come me e dei quali non voglio annettermi il loro sostegno senza averli sentiti in un contraddittorio. Il percorso congressuale straordinario nato male sulla base di una forzatura è stato accettato dal direttivo in carica anche se finora nessuna disponibilità ad una gestione democratica è emersa continuerò a cercarla con tutti i mezzi. Non è mia intenzione abbandonare il confronto sul piano democratico e perciò la ricerca di regole congressuali, della gestione e di date concordate che danno a tutti/e gli/le iscritti/e la possibilità di scegliere secondo i tempi statutari è elemento decisivo. Qualsiasi cosa succeda diritti per lavoratori e delegati non debbono essere compromessi. A presto,

lì, 27 maggio 2009 Seg. Generale Angelo Pedrini

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