Schibsted (Secondamano): Il prossimo incontro in Unione Grafici sarà il 16 gennaio 2008 dove si tenterà l’accordo e se non si riesce ci si riprova il 23 gennaio al Ministero a Roma.
Un possibile buon accordo è quello che non obbliga nessuno ai licenziamenti né alla cassa integrazione a zero ore (ovvero deve essere chiara ed esigibile la soluzione con i contratti di solidarietà o la cassa integrazione a rotazione garantita con un periodo minimo di permanenza in azienda). La soluzione dovrà prevedere una integrazione salariale per chi finisce temporaneamente in cigs e non solamente gli incentivi per chi se ne va.
I licenziamenti e la riorganizzazione vengono giustificati con il ritorno alla profittabilità: restiamo convinti che il piano dei precedenti e attuali azionisti-dirigenti abbia posto le premesse della “crisi” e che ora si persevera a sostenere che la “carta” non ha futuro e si insiste a tagliare buttando via il bambino con l’acqua sporca. Non è condivisibile un piano che assegni tutto all’on line con pochi lavoratori impiegati.
Con l’uso degli ammortizzatori sociali previsti dalle leggi i licenziamenti o la cassa integrazione (67 o 54) l’azienda risparmierebbe da subito le stesse cifre per gli stipendi che non paga mensilmente. E con la cassa integrazione a rotazione il risparmio è identico. Ricordiamo che con i contratti di solidarietà per i lavoratori e per la azienda ci sarebbero condizioni più favorevoli: integrazione del mancato stipendio al 60% e sgravi contributivi e fiscali alla azienda.
Nell’incontro e nel tentativo di realizzare un accordo gli elementi indispensabili sono la volontarietà, la rotazione e la integrazione salariale.
La rotazione è un obbligo previsto dalle leggi ed è sanzionabile se non viene realizzata senza una ragione. E le ragioni che consentono la rotazione sono: la mobilità interna è sempre stata alta, la cigs non può colpire solo alcuni reparti o mansioni ma va estesa ed applicata a tutta l’azienda o perlomeno a quella parte con mansioni simili e livelli di inquadramento identici ed è quindi sbagliato pensare che la cassa integrazione debba colpire solo i reparti individuati dal piano aziendale.
Prendiamo ad esempio (sul retro ) una Part Time a 24 ore (60%) con uno stipendio netto annuale di 11.5oo euro nel 2007 ed ecco le perdite economiche nel caso fosse stata in cigs a zero ore, con la rotazione e con il contratto di solidarietà (caso peggiore a metà orario).
Nelle diverse condizioni lo stipendio netto 11.500 euro, cigs a zero ore 5.295,82. cigs a rotazione 8,397,91 e con i contratti di solidarietà 9.200, oo euro.
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